Il riordino degli istituti professionali
le principali novità
Il decreto legislativo n. 61 del 13 aprile 2017 ha dettato i principi per la revisione dei percorsi dell’istruzione professionale, apportando una serie di novità in ambito sia organizzativo sia didattico e nel raccordo con i percorsi dell’istruzione e formazione professionale.
I punti fondamentali del riordino sono:
• la personalizzazione del percorso di apprendimento, attraverso l’elaborazione del Progetto Formativo Individuale e l’organizzazione del sistema tutoriale, al fine di sostenere gli studenti nel loro percorso formativo;
• l’utilizzo di metodologie didattiche per l’apprendimento di tipo induttivo, attraverso le esperienze laboratoriali e in contesti operativi, l’analisi e la soluzione dei problemi relativi alle attività economiche di riferimento, il lavoro cooperativo per progetti, la gestione di processi in contesti organizzati;
• la progettazione interdisciplinare dei percorsi didattici caratterizzanti i diversi assi culturali e la conseguente organizzazione didattica per unità di apprendimento, che, partendo da obiettivi formativi adatti e significativi per le singole studentesse e i singoli studenti, sviluppino appositi percorsi di metodo e di contenuto, tramite i quali si valuta il livello delle conoscenze e delle abilità acquisite e la misura in cui la studentessa e lo studente hanno maturato le competenze attese. Le unità di apprendimento rappresentano il necessario riferimento per il riconoscimento dei crediti posseduti, soprattutto nel caso di passaggi ad altri percorsi di istruzione e formazione;
• la certificazione delle competenze con riferimento alle unità di apprendimento, secondo un modello adottato con decreto del ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca. È confermata la disciplina vigente in merito alla certificazione delle competenze per il triennio, nonché per le qualifiche triennali e i diplomi quadriennali, nel rispetto delle disposizioni di cui al d.lgs. n. 13/2013;
• la possibilità di attivare percorsi di alternanza scuola-lavoro a partire dalla seconda classe del biennio ai sensi della legge n. 107/2015 e delle sue modifiche apportate nell’art. 1 c. 784 della Legge di bilancio 2019. Essa prevede un cambiamento nella denominazione dell’esperienza di alternanza che diventa “percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO)” per indicare che l’attività lavorativa in azienda non deve esaurire le possibilità di realizzazione dei percorsi, che sono complessivamente volti a:
- sviluppare le competenze trasversali;
- far conoscere agli studenti delle scuole superiori tutte le possibili sfaccettature in cui si articola l’attività socio-economica del territorio circostante;
- offrire occasioni di orientamento per le loro scelte future.
La legge ha inoltre modificato il monte ore complessivo minimo da svolgere nel secondo biennio e quinto anno: 210 ore negli istituti professionali, 150 ore negli istituti tecnici e 90 ore nei licei;
• la modulazione dei profili d’uscita dei diversi indirizzi di studio, in raccordo con il territorio, al fine di soddisfare il fabbisogno del mondo del lavoro.
Pubblicato da VERONICA FRANZOSO